Il rabbino di Nyesheve si sta avviando verso la vecchiaia, ha già sepolto tre mogli ed ha un bel po’ di figli. Il suo obiettivo è di sposare una giovane donna orfana, che vive con gli zii, ma, prima di realizzare questo progetto, vuole che la figlia Serele si sposi con Nahum, figlio del rabbino di un’altra corte. Gli sposi sono giovanissimi, inesperti e non si sono mai visti prima. Purtroppo Nahum prova ribrezzo per la giovane sposa e trascorre le proprie giornate studiando i libri sacri. La vita alla corte di Nyesheve procede in modo regolare, pur senza felicità, finché il rabbino non sposa la giovane Malka. Quando Nahum e Malka si incontra, scatta, infatti, una scintilla che il giovane tenta di spegnere, ma invano. Il destino per i peccatori è segnato, la punizione arriva dall’Onnipotente e Malka muore durante il parto. Nahum sparisce quella notte stessa per riapparire alla corte di Bialogura, sotto le mentite spoglie di Yoshe il tonto. Considerato un perfetto idiota, egli è accolto nella casa del custode del rabbino, vedovo e con una figlia stupida che passa il tempo unendosi a tutti gli uomini disponibili. Quando scoppia una epidemia, si cerca alla corte il peccatore che, con il suo comportamento, ha scatenato l’ira di Dio. La comunità si accorge della gravidanza della stupida giovane e il bambino è attribuito a Yoshe. Il tribunale rabbinico costringe i due al matrimonio. La notte di nozze Yoshe scompare nel nulla. Qualche giorno dopo a Nyesheve ricompare Nahum. Sarà compito di un tribunale di 70 rabbini stabilire l’identità dell’uomo, tra accuse, riconoscimenti, giuramenti e testimonianze contraddittorie…. Una storia molto coinvolgente e piuttosto stravagante, che ci illustra anche tutte le tradizioni religiose ebraiche e il ruolo della donna nella società.
recensione di Anto Spanò