Yoro è una storia dolorosa, forte, triste raccontata dalla Perezagua con una delicatezza tale che riesce a far vedere il bello anche dentro una tragedia immane. Yoro è la storia di una bambina tolta al padre, é anche la storia di una madre che la cerca disperatamente pur non essendo sua madre. È la storia di una vita che ci tiene a rinascere. Protagonista è H, si fa chiamare così perché la H è una lettera muta e perché è l’iniziale di Hiroscima, il paese in cui tutto ha inizio. Purtroppo è per fortuna. H è una vittima di quella bomba che la storia ancora non sa cancellare e non vuole cancellare dalla sua memoria eppure quella bomba le permette di rinascere, di trovare la sua identità, di darsi una seconda vera occasione. H ad un certo punto della sua vita conosce Jim, e non per caso. Ed insieme cominciano una storia d’amore vera alimentata dal bisogno di una ricerca: quella di una figlia. La figlia di Jim, che le è stata tolta per affidarla ad altre famiglie e la figlia mai avuta da H. Si comincia un viaggio lungo che li conduce in giro il mondo secondo un percorso strano dove in ogni posto raggiunto si raccoglie un tassello che compone un puzzle fatto di dolore, di rabbia, di solitudine eppure di profonda speranza. L’amore risulta essere il filo conduttore. L’amore verso se stessi, l’ amore verso un padre, l’ amore verso una figlia, l’ amore verso la vita e verso le seconde occasioni. Il romanzo si conclude con un segreto svelato che da senso a tutto il libro e con un omicidio che il lettore non può non comprendere. La Perezagua scrive in modo schietto, chiaro, netto e turba talvolta il lettore perché gli butta in faccia la drammaticità di certi eventi eppure riesce a donare una poesia ed una delicatezza infinita facendo comprendere al lettore quanto possa essere meravigliosa la vita anche quando questa bellezza sembra impossibile. Lettura non facile che consiglio a chi ama la storie che si dipanano dentro la Storia.
La nave di Teseo edizioni 2017 Traduzione di Pino Cacucci
Maria Elena Bianco