Nato nel 1897 nello stato del Mississipi,William Faulkner resterà sempre attaccatissimo alle proprie radici e canterà il suo sud in quasi tutti i romanzi e racconti che scriverà,dalla guerra civile in poi non c’è argomento che venga trascurato da Faulkner, e dopo i primi due romanzi(“La paga del soldato”e “Zanzare”)ecco arrivare “Sartoris”, il suo primo romanzo di “matrice sudista” che narra la decadenza economica e il decadimento morale di una aristocratica famiglia del sud.
Tra alti e bassi Faulkner continuerà a scrivere romanzi e sceneggiature,sarà lui a trasformare in film libri come “IL grande sonno” e “Avere e non avere”realizzando risultati più che dignitosi;e nello stesso tempo scriverà romanzi come “Luce d’Agosto”, “Gli invitti”, “Palme selvagge”.Le tematiche sono sempre le stesse,il male,la corruzione, il decadimento morale, già affrontate nei romanzi precedenti,ma i risultati,in termini commerciali,sono assai inferiori almeno negli States,in Europa ,invece, grazie a intellettuali come Sartre,Malraux,Camus ,Faulkner sarà una vera e propria rivelazione e sarà invitato più volte a tenere conferenze e simposi in Francia,Italia,Svizzera e Germania.Una rinascita,insomma, che non passerà inosservata in patria e nel resto del mondo:più o meno tutti,infatti,scoprono,o riscoprono, il cupo lirismo di Faulkner,i suoi drammi a tinte forti,la sua prosa spesso impervia,e nel1949 arriva perfino il premio Nobel. “Non si fruga tra la polvere”, “Requiem per una monaca”(IL sequel di “Santuario”) sono soli due delle tante opere narrative scritte da Faulkner dopo il conferimento del Nobel, ma non uguaglieranno il successo avuto con i romanzi scritti negli anni trenta e quaranta : morirà nel 1962 a causa di un attacco cardiaco e gli sarà conferito postumo il premio Pulitzer per il suo ultimo romanzo “Una favola”.
Gli scrittori americani e l’alcool. Sembra proprio un binomio inscindibile ,Poe,Melville,Larder, Hemingway,Fitzgerald,Kerouac,Fante,Bukowski e naturalmente anche Faulkner.Mi sono sempre chiesto come facessero a scrivere così tanto e nello stesso tempo a bere altrettanto…E quanta qualità nei loro romanzi! A proposito di William Faulkner,Fernanda Pivano racconta in uno dei suoi libri un episodio accaduto durante un viaggio in Italia dello scrittore americano: la giovane traduttrice lo accompagna alla stazione di Milano dove Faulkner deve prendere un treno per Roma ,e per mostrarsi gentile gli porge una bottiglia di acqua minerale da portare con sé durante il viaggio.Faulkner le sorride,apre il suo zainetto e ne estrae due bottiglie di bourbon:”grazie” dirà alla Pivano ” ma ho già tutto ciò che mi occorre.”