Al teatro dell’Opera di Chicago, durante la prima di uno spettacolo, in presenza di un parterre degno di una èlite rispettabile della città, Ben Salomon, un ebreo di 83 anni impugna una pistola e minaccia Elliot Rosenweig, uomo facoltoso, benefattore, personaggio di spicco della metropoli americana, accusandolo pubblicamente di essere invece Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, uno spietato nazista. Da qui nasce questo romanzo tra il passato in Polonia e il presente, Ben cercherà d’intentare una causa con l’ausilio della giovane avvocatessa Catherine, inizialmente titubante ad intraprendere un’azione legale difficoltosa. Infatti non ci sono prove, ulteriori testimonianze e il troppo tempo ormai passato è un ostacolo insormontabile. Tra Ben e Catherine nascerà un rapporto di fiducia, stima e affetto che va oltre il binomio cliente – avvocato. I capitoli sono alternati dai racconti drammatici del predominio nazista in Polonia e dagli avvenimenti legati all’istruttoria del presente. Il genere è di complessa collocazione, lo si può definire un romanzo storico, un legal thriller, un romance, questa peculiarità incuriosirà ancor di più il lettore. Gli elementi importanti e significativi dell’opera sono la Verità e la Giustizia. Questi due grandi valori corrono parallelamente in diversi binari ma su una strada unica. Nemmeno il tempo, un tempo lungo più di sessant’anni può essere il padrone assoluto ed incatenare questi due grandi principi.
Edizione Garzanti
recensione di Antonio Martino