Siamo in Cornovaglia nell’800; Lucy è una ventiduenne che ha appena perso il padre, non si rende ancora pienamente conto dell’evento che le ha stravolto la vita ed è da sola, assorta in mille pensieri, accanto al cancello della casa dove si era da poco stabilita insieme al papà, quando dal nulla compare uno sconosciuto. Chi è costui? Lucy non lo conosce, ma è travolta anche dal dolore dello sconosciuto, affranto per la recente morte della moglie, Vera. I due iniziano a parlare del dolore che li accomuna e Mr. Wemyss, questo è il nome dell’uomo, si insinua nella vita di Lucy e la aiuta in questo triste momento. La giovane Lucy si innamora dell’uomo e decide di sposarlo, nonostante la differenza d’età e le perplessità, o meglio, la diffidenza che egli ispira nella zia Dot, unica parente di Lucy. Sarà stata la scelta giusta? O il più grande errore della sua vita? Uno dei libri più belli che abbia mai letto!!!! L’autrice riesce a comunicare al lettore tutta una serie di emozioni. Si gioisce con Lucy, si condividono i dubbi di zia Dot e, ad un certo punto, è quasi come convivere con la coppia. Si sussulta ad ogni scatto di Wemyss, ci si agita alla “vista” della foto in formato gigante di Vera in sala da pranzo, si aspettano gli eventi e ci si chiede il perchè di tanta violenza psicologica, quale sia la verità dietro la tragica fine di Vera e, soprattutto, quanto e se la docile e fragile Lucy resisterà. Davvero un’ottima prova narrativa.

Anto Spanò