“Io lo so perché papà è salito quassù.” Alza il braccio, indica il mare. “Perché da qui si vede l’Italia.” Sorride. “Aveva nostalgia di noi due, ma’…” Gemma dopo molti anni torna a Sarajevo per una mostra fotografica, portandosi dietro il figlio adolescente, Pietro. In questo viaggio, la protagonista avrà l’occasione di ritrovare il passato che, in realtà, è vivo e influente… è presente. La storia d’amore con Diego, “il fotografo di pozzanghere”, si intreccia con la guerra che ancora oggi mostra le ferite inferte alla città e agli affetti della protagonista. La maternità, dapprima negata, si rivela finalmente in una luce del tutto nuova, quando il racconto di avvenimenti sconosciuti svela macabri e allo stesso tempo dolci segreti. La vicenda, narrata a tratti in maniera cruda, descrive il male come inizio del bene, la sterilità come anteprima di una maternità diversa, la violenza come principio dell’eroismo, mettendoci di fronte, nonostante tutto, alla bellezza della vita.
recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)
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Figlia dello scrittore Carlo Mazzantini e di una nota pittrice irlandese, si diploma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica all’inizio degli anni anni Ottanta.
Successivamente si esibisce come attrice di teatro, cinema e televisione ma è conosciuta soprattutto come scrittrice; ha infatti esordito in letteratura con Il catino di zinco (Marsilio Editori, 1994), vincitore del Premio Campiello e del premio Opera Prima Rapallo-Carige. Con Non ti muovere (Mondadori 2002) ha vinto il premio Strega. Nel 2008 la Mazzantini è ritornata nelle librerie con il romanzo Venuto al mondo. Del 2011 è Nessuno si salva da solo (Mondadori). Del 2011 è Mare al mattino (Einaudi); del 2013 è un altro romanzo edito da Mondadori: Splendore.