In un paesino d’alta montagna della Germania una ragazzina è stata trovata assassinata. Siamo alla fine della prima guerra mondiale e l’ispettore Kajetan viene inviato sul luogo per portare a termine l’indagine. Non ci sarà molto da fare, si tratta solo di interrogare i tre sospettati e mettere un punto definitivo all’accertamento dei fatti; è solo un’indagine senza importanza. Ma sarà davvero tutto così semplice? Ovvio che no! L’ispettore Kajetan si rende immediatamente conto che i tre sospettati sono semplicemente dei vagabondi che si sono ritrovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. E’ quindi necessario ricominciare tutto dall’inizio, indagare in un paesino imbiancato dalla neve dove sembra regnare un clima di sospetto e di omertà. E alla fine si scopre che l’apparenza inganna: l’indagine non era poi così semplice come sembrava. Questo giallo mi è piaciuto abbastanza, non si assiste a delitti sanguinosi e a fatti di terrificante violenza. la storia ruota sull’indagine, sulla personalità delle persone, sui pettegolezzi di paese…un po’ alla Montalbano (diciamo così). E devo dire che mi è piaciuto anche l’ispettore Kajetan, molto chiuso, rude, scontroso e di poche parole, ma decisamente un abile osservatore.
Anto Spanò