“C’è un lato positivo: la vita si è riaperta a cose nuove. Non intendo una nuova compagna o un nuovo lavoro, semplicemente un nuovo modo di stare nelle cose vecchie.” Sì, lo ammetto, io leggo i libri di Fabio Volo. Ok non ne vado matta, ma la leggerezza, il romanticismo e lo stile scorrevole riescono a catturarmi per qualche ora. E se devo dirla tutta, lo seguo anche alla radio quando posso.. “Una vita nuova” è l’ultimo romanzo e non ha fatto eccezione rispetto agli altri suoi che ho letto. È una lettura piacevole, tipica della stagione estiva, adatta a rilassarsi. Paolo vive a Milano, ha una carriera avviata, è sposato e ha un figlio. Il suo matrimonio è in crisi e in generale il periodo che sta vivendo non lo soddisfa. Rintraccia tramite internet la macchina della giovinezza del padre e decide di regalargliela. L’attuale proprietario è in Puglia ma, dopo aver sbrigato le pratiche necessarie al trapasso, va a recuperarla insieme al suo migliore amico. Il viaggio di ritorno a Milano in auto è l’occasione per lui di raccontare anche a se stesso la verità della crisi che sta vivendo e a spingerla fino in fondo. Dopo il week end a spasso per l’Italia, il protagonista avrà capito molto di sè e del dolore che si porta dentro. È proprio questo che mi ha lasciata un po’ perplessa: per risolvere una crisi matrimoniale e personale, credo ci vogliano mesi/anni di terapia con un professionista. Tre brevi giornate con un amico possono aiutarti a riflettere, ma difficilmente ti permettono di arrivare a una profonda conoscenza di te stesso e della tua anima. A parte questa perplessità (temporale più che altro), posso dire che la lettura è stata piacevole e coinvolgente.
Alessandra Micelli