“Questo dev’essere proprio uno scherzone del mio cervello”, diagnostica. Quello stupido organo presuntuoso. Dev’essersi offeso, e ora si sta vendicando. Dev’essersi offeso perché, dopo anni e anni in cui Anita l’ha tenuto riparato e al caldo, al sicuro nella sua bella scatola cranica tutta imbottita di sontuosi boccoli neri, tre mesi fa Anita l’ha schiaffato di punto in bianco nella mischia: prima l’ha rimpinzato di lavoro da fare, di storie da trascrivere, di letteratura; e poi ha addirittura preteso da lui che si desse una mossa e effettuasse delle investigazioni, risolvesse dei casi. Che andasse a caccia della verità e portasse un po’ di giustizia in quelle situazioni in cui la polizia vera non ha interesse a indagare, perché son cose di poveracci. Ecco: si vede che il suo cervello tutto quel carico di lavoro imprevisto non gliel’ha mica perdonato, e ora si sta vendicando a modo suo.”
Questo è il terzo capitolo della saga di Anita Bo, che con le sue indagini diverte e coinvolge. Ambientato nell’Italia fascista degli anni ’30, una ragazza in età da marito decide di andare a lavorare prima di sposarsi con il ragazzo ideale: un giovane bello, sano e obbediente alla dittatura ma, in fondo, buono. Anita diventa dattilografa in una casa editrice che pubblica una rivista di gialli. È proprio al lavoro che incontra Sebastiano e insieme a lui si ritrova a indagare sulla verità di alcuni casi di cronaca insabbiati dal regime. In questo episodio, il mistero da svelare è la causa della morte di un regista, il Sig. Luminari, che voleva esprimersi con la sua arte in nome della libertà. Anita e Sebastiano, in questo romanzo sempre più vicini, combattono una battaglia pericolosa in quegli anni, quella della giustizia. È un romanzo storico, che racconta con precisione storiografica un periodo del nostro passato. È anche un romanzo di formazione, perché si narra di una ragazza che scopre di non essere solo bella e civettuola, ma anche desiderosa di imparare, di studiare e di fare ciò che è giusto. È un romanzo giallo, perché i misteri da svelare sono diversi e abbastanza intricati. Eppure vi assicuro che il tutto è pieno di leggerezza; l’autrice ha uno stile esilarante. Leggere le sue parole vi farà trascorrere qualche ora spassosa e avvincente. Lo dirò sempre: consiglio i romanzi di Alice Basso e in particolare la storia di Anita!
Alessandra Micelli