Ambientato nelle Langhe, Milton è un partigiano badogliano. Durante un’operazione di perlustrazione rivede la villa che fu abitata da Fulvia, un suo grande amore platonico. In quell’istante rivive con la mente i suoi ricordi, il suo cuore fa un tuffo nel passato. Ma Fulvia è “contesa” con Giorgio partigiano anch’esso nonché il suo migliore amico. Per Milton la lotta partigiana diventa una “questione privata”. Emozioni come coraggio, unità d’intenti, fedeltà ai propri ideali, desiderio di libertà vengono “scambiati” con sentimenti individualisti come gelosia e rabbia personale. La gioventù accende gli animi per la ribellione all’invasore, ma l’amore in quell’età è un’immensa fiamma più grande degli ideali. L’autore non narra grandi battaglie ma la quotidianità dei partigiani che devono convivere nella miseria nell’attesa di una possibile azione. Il fulcro dell’opera non è la lotta al nazifascismo ma la disperazione personale dell’interprete letterario che s’intreccia con la missione più grande. È un romanzo non sulla Resistenza ma come sfondo c’è la Resistenza. Beppe Fenoglio in altri suoi romanzi come Il partigiano Johnny o I ventitré giorni della città di Alba affronta con più accuratezza e precisione la lotta armata partigiana. Nel 2017 dal romanzo è stato tratto l’omonimo film.
Edizione Einaudi
Antonio Martino