Maya, Angelina e Jonathan sono i tre figli di Martha e Gerald Greenwood, un’importante famiglia inglese vissuta alla fine dell’800. Maya è la protagonista di questa storia. E’ una giovane donna colta, affascinata dai libri e dalle atmosfere orientali che Richard Burton, un amico di famiglia, le descrive nelle sue lettere fin da quando era solo una bambina. Maya se ne invaghisce, ma un giorno in casa della famiglia Greenwood arriva un giovane e affascinante soldato, Ralph, che riesce a scacciare dalla mente di Maya, l’esploratore Richard. La relazione tra i due è osteggiata dai genitori della ragazza, ma Ralph la convince a scappare e a sposarlo. La felicità matrimoniale dura poco. Ralph viene trasferito in Arabia, una sorta di punizione da parte dell’esercito inglese durante la guerra contro la Russia. Qui l’uomo, frustrato dai suoi fallimenti in seno all’esercito, di cui è sempre stato un fedele servitore, cambia e si dimostra privo di personalità. Maya è infelice e questa infelicità diventa ancora più grande alla notizia della morte del suo amato fratello Jonathan. Un giorno, mentre si trova assorta nei suoi pensieri e chiusa nella sua disperazione, un gruppo di uomini la rapisce. E così inizia un lungo viaggio nel deserto… “Miglio dopo miglio, ora dopo ora, in una successione in apparenza immutabile di scenari e immagini: rocce e sabbia, pianori e alture, tamerici e arbusti nodosi”. Ma quel viaggio si rivela importante e un incontro sotto una luna color zafferano segna il destino di Maya perchè… “Il cuore di una persona non dimentica mai qualcosa che vi ha messo radici””. Questo libro io l’ho amato profondamente. Mi piace Maya, mi piace il suo carattere ribelle e passionale che la porta a commettere errori di valutazione, ma amo anche la sua determinazione nel perseguire i suoi obiettivi. Mi piace la zia Elizabeth, mi piace l’ atmosfera orientale che si respira tra le pagine e mi piace l’amore travolgente che scoppia nel deserto. Ovvio che certi atteggiamenti e certi pensieri sono lontani dalla nostra mentalità, ma la storia è ambientata alla fine dell’800 ed è perciò assolutamente comprensibile. Verso la fine alcuni eventi sono ormai prevedibili e scontati, ma chissenefrega! A me “Una luna color zafferano” è piaciuto e sono disposta a perdonare con tranquillità l’autrice, Nicole C. Vosseler, per i punti deboli della storia.
Anto Spanò