Le storie dei racconti sembrano non esaurirsi mai e francamente, questa è una gran fortuna. La narrazione breve è una deliziosa e sconfinata terra di mezzo posta tra la poesia e il romanzo. Una terra sconfinata piena di meraviglia. Una landa densa di oggetti che servono a evocare mondi, di gesti che rimandano a mondi precedenti. Una Dolcezza Inquieta (Les Flaneurs Edizioni) è un viaggio introspettivo che Nicola De Dominicis ci permette di fare attraverso lo stupore, che è il filo conduttore dei sei racconti narrati con arguzia, per mezzo di un linguaggio schietto, capace di dare vita ad ogni cosa. L’autore è capace di catapultare il lettore in un mondo opposto a quello quotidiano, alla ricerca del ritorno all’Origine, De Dominicis ci induce in riflessione, alla fine di ogni suo racconto. Sembra voglia fare comunicare, chi legge, con le arti. I libri ci comunicano la loro voglia di vivere, un violino grida il suo silenzio. La politica, l’arte oratoria per eccellenza, trionfa nel suo mutismo. Finali che aprono a nuove interpretazioni. Una grande quantità di spazio lasciata all’immaginazione del lettore, che può immaginarsi una vita dopo l’ultimo punto che da fine al racconto. La natura favolistica, l’evoluzione metaletteraria, la struttura che fugge la linearità, la vita che si manifesta in tutti gli elementi naturali, specialmente nel fuoco. Ma sono ben presenti anche la terra, l’aria e l’acqua che danno fluidità di lettura. I racconti sono belli e vari per i temi e per come vengono affrontati, in generale, gli accadimenti paiono fermati in un momento di realtà sospesa. Sospensione che  è dolce, per noi lettori, ma un attimo, se sospeso, ci rende inquieti. E forse la combinazione di queste parole “dolcezza” ed “inquieta”, che riconoscono in pieno, la bellezza della scrittura di questi sei racconti.

recensione di Giuseppe Romito

Collana: Petit
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 1 febbraio 2019
Pagine: Brossura
  • EAN: 9788894990607