Il matrimonio in grande stile della bella e triste Helen con un ricco partito è alla base della narrazione dell’intero romanzo inserito nella storia più grande delle due famiglie principali, vicine di ‘castello” che si amano ma anche si criticano “elegantemente”. La grande preoccupazione dei ricchi genitori inglesi dell’epoca, comune anche alle loro ragazze da marito, era maritarle, magari bene, scegliendo tra i migliori partiti a disposizione, intrigando e favorendo le occasioni di incontro e conoscenza attraverso balli, visite di cortesia, passeggiate. Tutto ciò costituisce il grande corollario formato da tante altre storie, oltre quella principale, relative ad altre fanciulle che insieme a fin troppi personaggi, interagiscono. L’autrice, amica della Gaskell e anche della Austen, tenta, secondo me, di imitare entrambe, diventando spesso prolissa con minuziose descrizioni di componenti delle due famiglie e i loro modi di vivere e di convivere. Tutto volge al termine quando tra alti e bassi, baruffe, ripensamenti e riconciliazioni le famiglie riescono a piazzare le fanciulle trovando la giusta collocazione ai loro sogni di genitori e le aspettative delle loro figliole con un finale a sorpresa. Questo non contribuisce molto a sollevare lo svolgimento dell’intero romanzo perché credo che provare ad avere la stessa inventiva di intrecci e la pungente ironia della Austen sia difficile e il romanzo sia stato solo un modesto tentativo della Eden; tutto sommato il romanzo è carino, utile a una gradevole distensiva lettura.
Maria Cisonna
Emily Eden, settima figlia di William Eden, primo Barone di Auckland, è stata una poetessa e romanziera inglese, conosciuta per le sue acute descrizioni della vita inglese d’inizio Ottocento. Ha scritto Up the Country, resoconto del periodo trascorso in India con la famiglia, e due romanzi di successo, The Semi-Detached House e The Semi-Attached Couple, quest’ultimo tradotto in Italia come Una coppia quasi perfetta (Elliott, 2018), scritto nel 1829 e pubblicato nel 1860.