Per George Steiner l’Europa è rappresentata dai suoi caffè, dove si conversa, si discute, si idealizza e si scrive. Le sue vie e le sue piazze intitolate aa artisti, poeti, scienziati, il suo paesaggio modellato dalle mani dell’uomo, un luogo di memorie dove convivono insieme l’eredità di Atene e di Gerusalemme. In questo saggio, l’intellettuale umanista moderno, mette a fuoco l’identità di un continente che della diversità culturale ha fatto il suo segno distintivo. George Steiner si interroga su come proteggere questo patrimonio di bellezza e di umanità, dal risorgere di antiche minacce come l’odio etnico e le istanze nazionaliste e i regionalismi sfrenati. Inoltre si deve tenere a bada un nuovo incombente pericolo. L’omologazione frutto della globalizzazione. L’opera di Steiner può essere letta come un codice morale intellettuale. Essere a casa propria nel mondo della cultura, significa essere a casa propria in altri mondi, in tanti linguaggi. Vuol dire essere a casa propria nella storia delle idee, nella letteratura, nella musica e nelle arti. Richiede erudizione e la capacità di cogliere i rapporti tra i diversi mondi. Il Nexus. Questo significa assumere su di se la responsabilità di tenere viva la migliore cultura europea e di preservare un ideale di civiltà. La vera idea di Europa. Piccolo libro di lettura agile, consigliabile.

Giuseppe Romito

 

Libri di George Steiner

George Steiner

1929, Neuilly-sur-Seine

Saggista e scrittore francese. Steiner è stato figura di primo piano nella cultura internazionale. 
Fellow del Churchill College a Cambridge, è stato docente in numerose università tra cui Princeton, Stanford, Chicago, Oxford e Ginevra.
Tra i più influenti critici letterari del Novecento, era nato in Francia, a Neuilly-sur-Seine nel 1929, da una famiglia di ebrei viennesi. Per sfuggire al nazismo lasciò l’Europa insieme alla famiglia per gli Stati Uniti nel 1940, diventando cittadino americano.
Nella sua lunghissima carriera di accademico e critico letterario, ha pubblicato numerosi saggi su varie tematiche, ha scritto per giornali internazionali e per decenni è stato il critico di punta del New Yorker.
Tra i suoi libri ricordiamo Tolstoj o Dostoevskij (1959), Morte della tragedia (1961), Dopo Babele (1975 e 1992), Antigoni (1984), Vere presenze (1986), il romanzo breve Il correttore (1992), Nessuna passione spenta (1996), l’autobiografia Errata (1997), Linguaggio e silenzio (nuova edizione 2001), Heidegger (2002), Grammatiche della creazione (2003), Una certa idea di Europa (2006), Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero (2007), I libri che non ho scritto (2008), Letture (2010), Nel castello di Barbablù (2011), La poesia del pensiero (2012) e I libri hanno bisogno di noi (2013).
La lezione dei maestri ha vinto il Premio Mondello-Città di Palermo 2004.