Bolero Ranuzzi è un professore universitario, figlio di due noti partigiani che hanno combattuto sugli Appennini Emiliani: Bruno e Fede. Bolero lascia improvvisamente l’insegnamento e si trasferisce al paese d’origine dei genitori. Pensa che vivendo in quei luoghi e incontrando la gente del posto possa venire a conoscenza del perchè il padre sia scomparso misteriosamente negli anni ’60 e, soprattutto, per mano di chi. Il professore però non parla delle sue intenzioni, anche se tutti in paese intuiscono le motivazioni di questo trasferimento in un paesino sperduto degli Appennini. Si muove di notte e sembra cercare qualcosa di preciso al rifugio che un tempo fu dei partigiani. Un giorno, però, la vita del paese e del professore è sconvolta: due morti ammazzati nel giro di pochi giorni, l’arrivo di una studentessa che si piazza in casa di Bolero, il vecchio Dònca (amico del padre Bruno ed ex partigiano) che diventa ancora più enigmatico e molto altro ancora. Da qui il presente si mischia con il passato, fino all’epilogo finale…. E’ un giallo molto ben strutturato, nonostante il mix tra vecchio e nuovo. L’unica pecca? Già a due capitoli dalla fine si capisce chi abbia ucciso sia Don Leo, che Bruno.
Anto Spanò