Violet, Klaus e la piccola Sunny, rampolli della facoltosa famiglia Baudelaire, rimangono improvvisamente orfani a causa dell’incendio della loro casa. Il testamento dei genitori prevede che i ragazzi vengano cresciuti da un parente e che l’eredità, affidata all’amico bancario, sia sbloccata solo alla maggiore età di Violet. E’ questo il motivo che conduce i tre orfani, addolorati e confusi, in casa del conte Olaf. Quest’ultimo si dimostra crudele e fortemente interessato al patrimonio dei Baudelaire, tanto da escogitare un diabolico piano per impossessarsene. Ma per fortuna, il lettore di famiglia, Klaus, capisce il piano e l’inventrice Violet riesce a sventarlo all’ultimo momento. Sembra che tutto si concluda per il meglio, ma è lo stesso autore che ci informa di mettere da parte la speranza di un happy end. Che succederà? Vedremo nel secondo volume… Nonostante l’aria di tragedia che si respira per tutto il libro, a me questa storia non è dispiaciuta. Mi sembra ben scritta e tale da destare la curiosità del lettore. Per cui mi accingo, nonostante non sia più così young, ad intraprendere la lettura del secondo episodio di questa serie di sfortunati eventi!

recensione di Anto Spanò