“Sepolta in fondo al cuore di Daniel c’è sempre stata una vena di panico, quando si tratta della figlia: la paura di essere inetto come padre, di sbagliare sempre tutto. Di non aver mai davvero capito le regole del gioco. Tutte quelle madri parigine che spingevano carrozzine nel Jardin de Plantes o esaminavano golfetti ai grandi magazzini… aveva sempre l’impressione che queste donne si scambiassero un cenno di saluto col capo incrociandosi, come se ognuna possedesse una segreta consapevolezza che a lui mancava. Come si fa a sapere con certezza che si sta agendo nel modo giusto?” Tutta la luce che non vediamo è un libro di dolcezza e intensità uniche. Ogni capitolo racconta gli anni della Seconda Guerra Mondiale, vissuti da Werner e da Marie-Laure. Lui è un ragazzino tedesco dai capelli candidi che, grazie alle sue abilità ingegneristiche sbalorditive entra nell’accademia della Gioventù hitleriana con la speranza di un futuro migliore rispetto a quello prospettato all’orfanotrofio in cui vive. Lei è poco più di una bambina, cieca a causa di una malattia degenerativa, vive a Parigi, ma a causa della invasione tedesca è costretta a scappare a Saint-Malo con il padre. Sarà la radio, protagonista del loro passato e del loro presente, a farli incrociare: il racconto delle vicende di entrambi è quasi sempre separato, eppure, procedendo nella lettura, sembra di vivere un’unica storia, quella di due anime pure, lontane eppure così vicine. Entrambi, durante l’esperienza drammatica vissuta, sono capaci di dimostrare ingenuità e coraggio. Le loro storie e i loro affetti toccano continuamente il lettore nelle corde più sensibili. Doerr riesce infatti a avvicinarsi con delicatezza ma allo stesso tempo con potenza, rendendo indimenticabile questo libro, vincitore del resto del premio Pulitzer della narrativa nel 2015.
recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)
- EAN: 9788817093170