Un bel romanzo intenso e commovente, nato da una idea narrativa brillante e originale. E cioè descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane della personalità: Es, Io, Super-io.
“In Israele, nei pressi di Tel Aviv, si erge una tranquilla palazzina borghese di tre piani. Il parcheggio è ordinatissimo, le piante perfettamente potate all’ingresso e il citofono appena rinnovato. Dagli appartamenti non provengono musiche ad alto volume, né voci di alberghi. La quiete regna sovrana. Eppure, dietro quelle porte blindate la vita non è affatto dello stesso tenore”.
In questo condominio tre famiglie vivono il loro personale dramma chiuse nei loro appartamenti, lontano da occhi indiscreti.
Tre piani, tre famiglie, tre storie.
Desideri, delusioni, amori, segreti e rimpianti.
I tre piani non sono altro che i tre piani della nostra anima, l’allegoria dei tre livelli psichici secondo la concezione freudiana: Es, Io e Super-io.
Ogni storia è strutturata con un io narrante, dunque un monologo, attraverso il quale ciascun protagonista si confessa e, mentre le storie dei protagonisti dei primi due piani hanno un finale sospeso, la terza storia è quella che, anche se non completamente, lascia un finale definitivo.
Eskol Nevo credo si possa aggiudicare un posto accanto ai grandi vecchi scrittori israeliani contemporanei come Amos Oz, David Grossman, Abraham Yehoshua.
recensione di Daniela Ceccotti
Traduttore: Ofra Bannet, Raffaella Scardi
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Anno edizione: 2017
Pagine: 255 p., Brossura
- EAN: 9788854512696