Tre un titolo breve per un romanzo corposo di seicento pagine. Tre rappresenta l’ amicizia, l’ unione è la vita di tre ragazzi: Etienne, Adrien e Nina. Vivono in un paesino della Saona e Loira, si sono conosciuti tra i banchi di scuola, crescono e vivono insieme, si promettono saremo ” amici per sempre”. Ma la vita si sa a volte ti porta su strade diverse, il destino ne traccia il suo corso. Il romanzo si dipana candidamente nel loro rapporto e improvvisamente ci si trova catapultati quattordici anni dopo. I tre interpreti non si vedono e si parlano più, cosa è successo? La voce narrante e portante è di una figura misteriosa che solamente alla fine verrà rivelata. L’opera non è priva di continue sorprese: nel paese dove i tre protagonisti sono cresciuti, viene ripescata una automobile in fondo ad un lago con dentro un cadavere. Virginie è una giornalista e segue il caso, sarà l’anello di congiunzione principale dell’ opera. Dopo il successo editoriale di cambiare l’acqua ai fiori, ho deciso di leggere tutti i romanzi della Perrin. La sua prosa mi affascina, in apparenza i suoi libri possono sembrare delle letture esclusivamente “leggere”. Alcuni critici e molti lettori disprezzano i suoi libri, è un’ autrice divisiva. Personalmente trovo la scrittura di Valerie Perrin ammaliante e coinvolgente. In queste settimane è uscito l’ultimo suo romanzo “Tata” che ho già letto e apprezzato.

Antonio Martino