Mi sono detta: ha solo 120 pagine, appena otto personaggi ed è scritto sotto forma di copione teatrale. Questa volta indovino l’assassino senza problemi! Il luogo è sempre circoscritto, la situazione apparentemente normale, la forma di scrittura sembra incline ad alleggerire la suspence… invece no! Anzi, sembra di sentire in lontananza le note del motivetto dei tre topolini ciechi anche senza averlo mai ascoltato prima. E inevitabilmente, anche stavolta, finché l’autrice non ha decido di svelare l’enigma, non c’è stato verso per me di indovinare l’assassino! Sarà per la prossima volta. Buona lettura!
recensione di Maria Valentina Luccioli