A Flint City, città immaginaria dell’Oklahoma, il cadavere oltraggiato e mutilato di un ragazzino viene trovato nel bosco.
La città è sconvolta, non solo dall’orribile delitto, ma anche dall’arresto dell’irreprensibile coach.
Tutte le prove conducono all’uomo, senza ombra di dubbio; ciò affretta la decisione del procuratore e del detective Anderson, i quali optano per un arresto pubblico.
Le cose non sono, però, così semplici! Il coach ha un alibi di ferro, con tanto di prove scientifiche che dimostrano la sua presenza in un luogo diverso da quello in cui si è consumato il delitto.
Com’è possibile? Un uomo non può trovarsi in due luoghi contemporaneamente!
A meno che… l’ipotesi dell’investigatrice privata, Holly Gibney, non sia corretta, seppur incredibile! Ma ne deve passare di acqua sotto i ponti prima che le nebbie che avvolgono questo crimine e i suoi protagonisti possano dissiparsi!
Un bel libro davvero, che inizia come un normale giallo con tanto di prove, testimoni, interrogatori ed alibi, per poi condurci verso spiegazioni spaventose ed inconcepibili per la razionalità umana.
recensione di Anto Spanò