Una prosa narrativa eccezionale che esprime alla perfezione i sentimenti di angoscia della protagonista. Due sorellastre, novizie. Maria non ha ancora vent’anni, la matrigna sprona il marito nonché padre di Maria a lasciarla in convento. Maria è la sorellastra trascorrono un periodo a casa a Maria si innamora di Nino il quale sembra corrispondere,in un primo momento, il suo amore. Ma a Maria non è dato uscire o vestirsi decentemente. Rientra infatti presto in convento e da lì non esce più neppure per Natale. Capinera è un uccello dalla testa nera, da qui il nome. Chiusa in gabbia la capinera muore perché cercando di uscirne continua a martoriarsi il corpo. Sarà proprio ciò che succede a Maria: chiusa in convento e a conoscenza dell’ avvenuto matrimonio della sorellastra con Nino. ..sì lascerà morire pensando alle farfalle libere..in cielo. Un libro profondo che fa provare angoscia ed indignazione. Scrittura oserei dire perfetta. Ne consiglio sempre la lettura ma anche la visione del film diretto da Zeffirelli.
Raffaella Adinolfi