Michele Angelo e Mercede non hanno una famiglia d’origine ma, quando si innamorano perdutamente l’uno dell’altra, decidono che saranno loro ad avviare una numerosa stirpe.
Ma qualcuno, o qualcosa, ha deciso che per questa famiglia non debba esserci pace, che non debba sopravvivere. E così, ad ogni momento di felicità, ad ogni dono, corrisponde una rinuncia, un dolore, un lutto.
Michele Angelo ha una propria teoria sulla vita: se si vuole la serenità, bisogna vivere a pelo d’acqua.
Eppure, nonostante cerchi di mettere in pratica tale teoria, nonostante viva lavorando duramente e non ostentando il proprio benessere economico, non c’è proprio niente da fare… un lutto dietro l’altro.
E’ proprio destino che questa stirpe si estingua? Forse c’è un po’ di speranza, quando uno sconosciuto bussa alla porta dei Chironi all’improvviso…
Un bel libro, decisamente ben scritto, ma sempre molto angosciante, non si può far altro che leggere, aspettare l’imprevisto senza rimanerne affatto sorpresi e rassegnati, proprio come il capostipite!? Doveva essere: Un bel libro, decisamente ben scritto, ma sempre molto angosciante, non si può far altro che leggere, aspettare l’imprevisto senza rimanerne affatto sorpresi, ma piuttosto rassegnati, proprio come il capostipite!
Recensione di Anto Spanò