Protagonisti di questo romanzo sono Agata e Zeno, due ragazzi universitari, lui chiuso e abituato alla solitudine, lei l’esatto opposto e s’innamorano. Tra corsi di studio, la passione per la lettura e l’ammirazione per il loro insegnante, sono gli ingredienti che legheranno il loro rapporto anche a distanza di anni, nove per l’esattezza, anche quando il loro legame si spezza per un accadimento proprio nel periodo universitario. Ognuno prende strade diverse portando con se un segreto che li segnerà per sempre, fino a quando, durante la funzione in ricordo del loro professore, il passato torna a chiedere il conto. Ed è Agata a rompere il silenzio, scrive una lettera a Zeno dicendogli che c’era ancora qualcosa che Zeno non sapeva: dovevano incontrarsi. E’ un romanzo che si svolge, alternandosi con dei flashback, tra cosa è stato, cosa poteva essere se e come è la loro vita. Man mano che si va avanti con la lettura, vengono svelati i pezzi che vanno a ricomporre il puzzle, e se all’inizio il lettore venga disorientato da sbalzi temporali, finalmente le ombre appaiono nitide e diventata chiaro cosa a stravolto la vita dei protagonisti. Non ha nulla da invidiare ai thriller comuni: c’è il fattore psicologico, l’episodio, la suspense. Tiene il lettore incollato fino alla fine, scoprendo il significato che dà il titolo al libro. Non ha nulla dà invidiare ai gialli più famosi. Ben scritto e a differenza di altri libri il cui finale è scontato, questo non la fretta di accorciare i tempi. Duecento pagine, poco più, in cui la storia prende forma descrivendo ogni fattore, sia psicologico sia di azioni, in cui il lettore viene catapultato a vivere, come fosse anch’egli protagonista. Voto complessivo: buono.
Elena Antonini