Sono caduta più volte.
Oh, no, non sto dicendo
che mi sono rialzata. Non subito.
Ho accettato la nuova condizione
e fatto pace con il suolo
fino ad abbracciarlo come
un nemico a tregua dichiarata.
Ho strisciato, sbucciato i gomiti
sporcato le mani di fango
sono andata anche più giù
nel sottosuolo della mente.
Sono venuta a patti con la terra
e ho scavato per trovare un nido
che rendesse tollerabile l’angolo
rovesciato della mia prospettiva.
Finché non ho visto
che dal basso verso l’alto
le gioie perfette altrui, indossate
con ostentata eleganza,
avevano l’orlo scucito
in più punti rammendato
con filo di spago e non di seta.
Mi sono rialzata con l’abito insudiciato
da qualche lezione sonora
impartita a cinque dita dalla vita
e l’anima ancora bianca.
Mirela Stillitano
Photo: Valerie Mrosek