Hervé Joncour è il protagonista di questa breve storia ambientata tra Francia e Giappone alla fine dell’800. Hervé è il giovane figlio del sindaco di una piccola cittadina francese, avviato dapprima alla carriera militare e poi diventato un facoltoso proprietario di industria tessile. La produzione tessile ha permesso alla cittadina di svilupparsi economicamente e sono molte le filande sorte una dopo l’altra. Questa situazione fiorente rischia di essere compromessa, quando un’epidemia distrugge le uova dei bachi da seta in Europa. L’unico modo per continuare a sostenere la produzione è quello di recarsi in Giappone per acquistare le uova in contrabbando. E’ Hervé Joncour che intraprende questo viaggio a nome di tutti i produttori tessili della zona. Ed è lì che il nostro protagonista incontra un uomo decisamente enigmatico e, forse, anche pericoloso. Al fianco dell’uomo una giovane donna per cui Hervé comincia a provare un amore platonico, che lo indurrà tante volte a tornare in Giappone, anche durante la guerra civile. Si tratta di un amore struggente, destinato a finire… Solo molti anni dopo, Hervé si accorgerà di aver cercato troppo lontano, quello che aveva sempre avuto accanto a sé. Non capisco proprio perchè ci siano pareri così contrastanti su questo libro. A me è piaciuto molto, ho trovato interessante ed affascinante il contesto storico-economico nel quale è ambientato e particolarmente coinvolgente il malinconico e sofferente amore che viene raccontato.

recensione di Anto Spanò