È il primo libro scritto da George Orwell. Per la precisazione si tratta di una biografia dell’autore stesso, riguardante una parte della sua gioventù. Lo scrittore inglese, narra l’esperienza propria di vita, vissuta dapprima a Parigi e successivamente a Londra. Nella città francese vive ai limiti della povertà, facendo lavori saltuari come lavapiatti e cameriere. In questo contesto evidenzia i soprusi, le massacranti condizioni lavorative che devono subire gli inservienti che operano nel settore del turismo. Seppur trattandosi di alberghi e ristoranti di lusso per una clientela abbiente, lo scrittore inglese evidenzia la differenziazione superba tra clienti e lavoratori. Entrambi i gruppi con interessi e stili di vita differenti vivono nella medesima locazione. Dopo l’esperienza parigina, Orwell decide di trasferirsi a Londra. Nella città inglese il protagonista prenderà una decisione ancora più estrema: vivere senza lavorare, trascorrendo le proprie giornate tra senzatetto e vagabondi. In questa situazione di povertà assoluta, Orwell narrerà in una visione generale, il sistema di assistenza sociale inglese. Farà anche un preciso resoconto delle condizioni e delle regole dei dormitori e dei centri di accoglienza, sottolineando pregi, difetti e mancanze. Quest’opera è un saggio sulla povertà e sulle ingiustizie economiche e regolamentari nell mondo del lavoro, nel cuore del capitalismo europeo. Questa estrema esperienza di vita accrescerà in Orwell la consapevolezza delle prevaricazioni sociali, lo porteranno ad una lenta e costante maturazione anche politica. Tutto ciò contribuirà positivamente nella sua carriera letteraria e si ripercuoterà nelle sue grandi opere ancora oggi apprezzate da molti lettori.
Edizione Mondadori
Antonio Martino