Questa è una storia tutta al femminile. Le protagoniste sono donne di una stessa famiglia albanese: Meliha, Saba e Dora. Meliha è la matriarca, una donna forte e pratica in grado di risolvere qualsiasi problema grazie al suo carisma. Ma è anche una donna che dovrà fare i conti con molte perdite familiari e intrattenere al meglio il rapporto con i defunti. Saba è una delle figlie di Meliha, gracile di aspetto, ma anche lei molto carismatica. Saba è costretta in tenera età a sposare il cognato, dopo la morte della sorella Sultana e riterrà fino alla morte di aver usurpato il ruolo di sposa alla sorella. Alla morte della madre sarà Saba la nuova matriarca della famiglia, il punto di riferimento per tutti e colei che dovrà “raccontare” ai defunti. Saba vive in un periodo storico particolare, quando l’Albania diventa un paese comunista, ma fondamentalmente si ritrova abbastanza bene nella nuova società. Nell’ultima parte la voce narrante diventa Dora, nipote di Saba. La nonna ha un ruolo fondamentale nella crescita della ragazza e la donna vede in lei la sua erede. Ma Dora è uno spirito libero, vuole vivere al centro del mondo, in una capitale del mondo e sarà l’unica a lasciare la terra natìa. Attorno a queste tre donne ruotano le storie, spesso anche drammatiche, delle altre donne e degli uomini della famiglia, possiamo anche leggere dei cambiamenti politici nel corso del ‘900, delle tradizioni di un popolo e delle credenze religiose e non. Secondo me è un libro che ha un grande potenziale, che si legge con piacere, ma che non riesce del tutto a coinvolgere il lettore. Forse perchè è il primo libro scritto dall’autrice? Bisogna che legga altro per farmi un’idea più precisa.
Anto Spanò