Il protagonista di questa storia è Lobbi, un ragazzo islandese ventiduenne, il quale, dopo una notte trascorsa con Anna si ritrova padre di una bimba. I due genitori sono giovanissimi, non sono mai stati fidanzati, quindi ognuno prosegue la sua vita. Lobbi assiste alla nascita della bambina, ma non sa esattamente come comportarsi…Anna in fondo è solo una sconosciuta e non gli ha chiesto niente! Lobbi ha ereditato dalla madre la passione per i fiori e il giardinaggio e sa dell’esistenza di un monastero e di un giardino che raccoglie un enorme numero di specie diverse di rose; scrive quindi al monastero e si offre di lavorare al giardino per rimetterlo in sesto. Ricevuto l’invito dei monaci ad andare, compra un’auto usata, racimola tutti i suoi risparmi, lascia il padre, il fratello gemello autistico e anche la figlia, per ritrovarsi in un piccolo paesino all’estero, arroccato in cima a un monte, dove si parla uno strano dialetto. Lobbi è accolto da padre Tommaso, grandissimo appassionato di cinema d’autore. Ha una grandissima raccolta di videocassette, ogni sera guarda un film diverso e usa questa sua passione come mezzo di comunicazione. Quando comincia ad ambientarsi al paesello, che tra l’altro non viene specificato dove si trovi, dando al lettore la sensazione di un posto dove il tempo si sia fermato, Anna si rifà viva… Il libro è l’opera prima di Audur Ava Olafsdottir,autrice islandese. E’ una storia scritta con linguaggio semplice, che racconta cose semplici, ma allo stesso tempo importanti. Sì, perchè ci parla di un percorso di crescita di un ragazzo giovane, il quale deve affrontare il passaggio imprevisto da figlio a genitore.

Anto Spanò