Questo romanzo della Austen ci narra le vicende dei Dashwood, dalla morte del capofamiglia, che per questioni ereditarie lascia in condizioni disagiate le tre giovani figlie, all’happy end. Elinor e Marianne, le due protagoniste, sono costrette, insieme alla madre, a lasciare la casa in cui hanno vissuto per anni e che è stata ereditata dal primogenito John, per trasferirsi in un villino di piccole dimensioni in un’altra zona dell’Inghilterra. John è sposato con la superba Fanny Ferrars, la quale considera le cognate e la suocera, persone di livello inferiore e, pertanto, da non frequentare nemmeno per salvare le apparenze sociali. John è semplicemente un avido burattino nelle mani della moglie che, senza troppi sensi di colpa, si sottrae all’ultima promessa fatta al padre morente. Con il trasferimento nella nuova dimora, le signorine Dashwood fanno nuove conoscenze e cominciano a partecipare alla vita sociale del posto. Ed anche noi lettori possiamo, in tal modo, essere catapultati in un piccolo mondo dove il pettegolezzo regna sovrano e, dove impicciarsi dei fatti altrui è il passatempo preferito di tutti, donne e uomini. Nonostante ciò, i rapporti di amicizia che si creano diventano sinceri e duraturi. Purtroppo la vita sentimentale di Marianne ed Elinor diventa particolarmente complessa e le coppie iniziali si sfaldano per ricompattarsi in modo diverso, creando così nuovi pettegolezzi e non pochi colpi di scena! Decisamente il più divertente tra i romanzi di Jane Austen! Con ironia l’autrice ci trasmette un ritratto dell’ipocrita società dell’epoca in cui le cose importanti sono i rapporti sociali, le apparenze, gli intrattenimenti, i giudizi, le rendite e i troppo rigidi valori morali.

recensione da Anto Spanò