“Mi chiesi come mai gli eserciti continuassero a invadere il nostro Paese. Prima c’erano stati i cinesi poi i mongoli, i francesi, i giapponesi, e adesso gli imperialisti americani.” In queste poche righe, l’autrice descrive le sorti che il suo paese, il Vietnam, ha dovuto subire nel XX secolo. Dal colonialismo francese, alla dominazione giapponese, cinese, fino alla guerra americana, alla guerra civile per l’unificazione del Paese, il romanzo narra le vicende di una famiglia. Nel 1954 a causa della Riforma agraria voluta dal Partito Comunista che deteneva il potere, questa famiglia subirà la prima disgregazione, atrocità e allontanamenti forzati ne contorneranno ampiamente la prima parte dell’opera. Le protagoniste principali sono due donne, una nonna e la propria nipote, che durante i bombardamenti americani dei primi anni 70, vivranno intensamente le loro preoccupazioni. Saranno molti i flashback presenti, la nonna, colonna portante del nucleo familiare, racconterà a Huong, la sua amata nipote, le proprie difficoltà che ha dovuto affrontare nella vita. Nella guerra del Vietnam la maggior parte dei componenti familiari, saranno intenti a combattere una guerra per la libertà e al loro ritorno alla fine delle ostilità, si troveranno a continuare a lottare contro i fantasmi delle atrocità che hanno dovuto fronteggiare, ad avere il coraggio di perdonarsi e chiedere perdono, a cancellare i rimorsi e i rimpianti. La forza dell’amore sarà più indissolubile delle atrocità della guerra?
recensione di Antonio Martino