Ci sono alcuni libri che ti restano nel cuore, forse perché sai che descrivano fatti realmente accaduti. C’era un tempo, nemmeno troppo lontano, dove le donne non avevano molte libertà; non potevano nemmeno andare in bicicletta. “Più veloce del vento” racconta la storia di Alfonsina Morini Strada, facendone un ritratto molto dettagliato, che parte dalla sua infanzia sino ad arrivare alle sue vittorie. Il romanzo è ambientato in un piccolo paese alle porte di Bologna, Fossamarcia, siamo a fine 1800, inizi 1900, Alfonsina è una bambina povera che dopo la scuola deve aiutare sua padre a lavorare nei campi. Alfonsina ha grandi sogni, non accetta di subire passivamente il ruolo che la società impone alle donne, fatto di divieti e di dure leggi da rispettare. Inizia ad appassionarsi alla: “macchina”, come definivano allora la bicicletta e sarà un amore che l’accompagnerà per tuta la vita. Alfonsina sfida tutti, è tosta, determinata, tanto da essere definita come :”il diavolo in gonnella”. Alfonsina Morini coniugata Strada, con la sua perseveranza ed il duro lavoro, riesce a partecipare sia al Giro di Lombardia e poi al Giro d’Italia. Non vinse mai il Giro d’Italia, ma su novanta partecipanti, all’arrivo si presentarono solo in trenta: una di loro era Alfonsina, che ricevette persino gli Onori (un mazzo di rose rosse ) ed un omaggio di 5000 lire -una fortuna all’epoca- dal Re D’Italia Vittorio Emanuele II. “Il diavolo in gonnella” è stata la pioniera delle due ruote al femminile e ci insegna che a volte, con la fatica, anche i sogni si trasformano in realtà. Un libro scorrevole e commovente, che consiglio a tutti di leggere.
Ilaria Cecchi