Scritto nel 1935, narra le vite in miseria dei paisanos, ovvero indios, messicani e spagnoli che furono i primi colonizzatori della California. È ambientato a Pian della Tortilla, zona collinare di Monterey cittadina californiana. Il protagonista principale è Danny, nullatenente tornato dalla guerra, si troverà in eredità due abitazioni. Ben presto gli faranno compagnia, Pilon, il Pirata un senzatetto che vive in un pollaio con i suoi cani, Gesù Maria, e Joe. L’unico intento di questa strana compagnia è procurarsi del denaro con ogni espediente all’infuori del lavorare, per procurarsi un goccio di vino. È un romanzo tragicomico, i suoi personaggi picareschi sono un’armata Brancaleone, senza un presente e senza un domani. Il tema principale è la povertà, elemento che affronterà in modo più maturo e con un significato politico sociale, in Uomini e topi e Furore. L’ elemento politico dell’opera è l’importanza della proprietà per un uomo, il sacrificare la propria vita per essa, Danny e i suoi amici saranno i perfetti interpreti di questo tema. La descrizione dei personaggi, i dialoghi spontanei e dettagliati, l’importanza dei valori quali amicizia e solidarietà saranno narrati ampiamente nelle sue opere successive. Solo i grandi scrittori riescono a raccontare la vita degli ultimi, degli emarginati, degli esclusi da una società capitalistica, ed esaltarne la loro esistenza e a renderli per una volta eroi positivi anche se in un romanzo. Steinbeck in questo è il più grande interprete.

Edizione Bompiani

recensione di Antonio Martino