Anne è la più assennata tra le tre figlie di Sir Elliot, ma nonostante ciò è considerata l’anatroccolo della famiglia, un membro superfluo da tollerare, ma non da amare. La storia inizia con il trasferimento degli Elliott in un appartamento modesto a Bath, a causa di problemi economici che il capofamiglia non riesce a gestire e il conseguente affitto della residenza di campagna all’ammiraglio Croft. Gli Elliot sentono di appartenere ad una classe superiore e non accettano di mescolarsi con gli uomini di mare, che si sono arricchiti per cause fortuite. Ed è per questo che otto anni prima la giovanissima ed ingenua Anne era stata costretta a rinunciare all’ amore per il capitano Wentworth. Adesso le cose sono un po’ cambiate, le classi sociali sono destinate a mescolarsi, così come si mescolano le coppie, dopo vari fraintendimenti. Ovviamente, come in tutti i romanzi di Jane Austen, il lieto fine è assicurato, bisogna solo attendere che il destino si compia e che i cattivi vengano rimessi al loro posto. Seppur sia sempre gradevole leggere un romanzo della Austen, non considero questo tra i suoi scritti migliori: molto lenta la parte iniziale, si riprende negli ultimi capitoli, in cui la trama comincia a diventare intrigante. Trovo, poi, che manchi un personaggio che riesca a distinguersi, nel bene o nel male, per la sua personalità.
Anto Spanò