“Abdul rimase ad ammirare la grazia dei suoi movimenti mentre si dava da fare in cucina. «Non vuoi guardare il notiziario?» chiese lei. «No» rispose Abdul, in pace col mondo. «Non voglio guardare il notiziario.»”

Amo Ken Follett e volevo leggere “Per niente al mondo” da quando è stato pubblicato. Rispetto alle sue solite ambientazioni storiche, la vicenda di questo romanzo avviene in un presente immaginario, purtroppo troppo simile a quello reale. I protagonisti sono 4: la prima presidente degli Stati Uniti, una spia americana donna in missione in Ciad, una spia americana uomo di origini libanesi, un agente dei servizi segreti cinesi. Tutti e quattro sono impegnati a non far scoppiare una guerra nucleare tra le superpotenze mondiali: da una parte c’è l’America che supporta la Corea del Sud e dall’altra c’è la Cina che sostiene ideologicamente e materialmente la Corea del Nord. La trama, come tutti i romanzi firmati Ken Follett, è mozzafiato e non manca di suspence. Si rimane incollati alle pagine perché i personaggi vengono tratteggiati con maestria e gli avvenimenti si susseguono tra imprevisti privati e tragedie mondiali. Sono sinceramente un po’ rimasta delusa però dal finale: innanzitutto tutta l’ultima parte (credo un centinaio di pagine) secondo me si concentra soprattutto sulle questioni politiche rispetto alle vicende umane con le quali si empatizza maggiormente. Inoltre, la fine, di per sé, è molto diversa dal solito romanzo di Ken Follett che per quanto realista riesce a essere sempre rassicurante… non posso dir di più per non spoilerare. Non so se lo rileggerei: sicuramente consigliato, soprattutto forse per un pubblico maschile, per farsi affascinare da una storia avvincente ma non indimenticabile.

Alessandra Micelli