“Amor, ch’a nullo amato amare perdona…” chi non conosce questo celebre verso della Divina Commedia di Dante? Paolo e Francesca, come Romeo e Giulietta, Lancillotto e Ginevra, rappresentano l’emblema iconico degli amori avvincenti e impossibili. Matteo Strukul dedica un romanzo storico ai due innamorati protagonisti del V canto dell’Inferno dantesco. Francesca figlia di Guido da Polenta, Signore di Ravenna, sposa per motivi politici Giancotto Malatesta, Signore di Rimini. Il matrimonio avviene per procura, Paolo fratello di Giancotto presenzia la cerimonia. È subito un colpo di fulmine tra Paolo e Francesca, scaturito dapprima da sguardi fugaci e poi di carezze nascoste. La passione travolgerà in un turbine i due giovani amanti. La scrittura è semplice lineare, ideale per chi non ama particolarmente il genere storico. Il periodo storico, le ambientazioni sono solo la cornice di un quadro dove il protagonista principale è l’amore. È una lettura veloce, passionale avvincente. Volevo solo precisare la distinzione che c’è tra un saggio storico ed un romanzo storico. Nel romanzo storico i capisaldi restano solamente il periodo storico e le ambientazioni. Se un lettore ha bisogno di precisazioni documentati deve affidarsi ad altri tipi di lettura. Questa mia sottolineatura è frutto per le molteplici critiche a mio avviso sterili, sui diversi romanzi storici.
Nord sud Edizioni
Antonio Martino