Galla è stata lasciata dal marito e vive una profonda crisi interiore. In visita al museo di Lenbachhaus, dove sono esposte le opere di Gabriele Muenter – pittrice che per dodici anni fu la compagna di Kandinsky – Galla si aggrappa a una voce, quella di Gabriele – anche lei abbandonata dal suo amore – che la accompagnerà dicendole quello che lei ancora non osa dirsi e forse la farà tornare a vivere. “Stai alla larga dalla nostalgia. La nostalgia è inutile, reazionaria e passatista. Smettila di rimpiangere il passato: la nostalgia è fascista.” Daria Bignardi ci regala una storia fresca, veloce, frizzante, dalla prosa gentile e dallo stile – il suo, per me che l’ho sempre letta – riconoscibilissimo. “Non avevo mai guardato la faccenda da questo punto di vista, che le persone molto diverse litighino di più ma si scambino tanto, e che l’amore rimanga anche quando non si vede più.” Un libro bello ed emozionante dove le storie si intrecciano e raccontano sentimenti, quelli che ognuno di noi potrebbe vivere nel proprio quotidiano, un’apoteosi della sofferenza d’amore e congiuntamente un inno alla vita. “Si vuol quasi più bene alle cicatrici, alle ombre, che non ai regali di natura per cui non si hanno meriti.” Un romanzo elegante, profondo e anche divertente, dalla trama credibile, scritto con uno stile garbato e moderno che consiglio! Buona lettura!
recensione di Maria Valentina Luccioli
- EAN: 9788804719847