Una donna rumena è convocata da un ufficiale del regime di Ceaușescu per un ulteriore interrogatorio, dopo che sono stati scoperti, nelle tasche degli abiti da lei confezionati in fabbrica, dei bigliettini attraverso cui invita un italiano qualsiasi a sposarla per portarla via dal paese. La donna, di cui non conosciamo il nome, percorre in tram il tragitto dalla casa “sghemba”, che divide con il suo uomo, Paul, all’ufficio dell’ufficiale che la interrogherà e le farà il baciamano stritolandole le dita. Durante questo viaggio in tram, la donna ripercorre eventi della sua vita passata e la propria amicizia con Lilly, morta durante un tentativo di fuga… Onestamente non so se è stato un mio problema con le tecniche del flusso di coscienza e del monologo, ma questo libro l’ho trovato di enorme pesantezza. Non c’è una trama ed è tutto talmente confuso, che è difficile seguire le vicende e gli stessi pensieri della protagonista. Sarà pure un libro di un premio Nobel, ma giuro che non vedevo l’ora di arrivare all’ultima pagina!
Anto Spanò