L’ambientazione è indubbiamente quella bellissima de “Le mille e una notte” ma lo stile non mi è piaciuto affatto, basandosi su dialoghi consistenti in aforismi se non frasi fatte, talvolta banali, talvolta quasi incomprensibili. Dialoghi lunghi, botta e risposta fra i personaggi, di cui ad un certo punto perdevo il filo. Vittime dei capricci continui di jinn crudeli, i personaggi sono privi di una propria individualità e soprattutto di un arbitrio veramente libero e si lasciano condurre al loro destino senza avere alcun mezzo per opporre resistenza. I valori morali non contano niente laddove la magia ti obbliga a fare tutto ciò che vuole colui che la detiene e la usa.
Simona Fedele