“Di solito il frastuono che scaturisce, di giorno, da Parigi, è la città che parla; di notte, è la città che respira; in questo momento, è la città che canta. Prestate orecchio, dunque, a quell’ “assieme” di campanili, spandete sul tutto il brusio di un milione di uomini, l’eterna querela del fiume, gli infiniti aliti del vento, l’ “a quattro” grave e lontano delle quattro foreste, disposte sulle colline all’orizzonte come immensi mantici d’organo, spegnetevi come in una mezza tinta quanto lo scampanio centrale avrebbe di eccessivamente rauco o di eccessivamente acuto, e dite se conoscete al mondo alcunché di più ricco, di più festoso, di più dorato, di più splendido di questo tumulto di campane, di questa fornace di musica, di queste diecimila voci di bronzo che cantano assieme in flauti di pietra alti trecento piedi da terra, di questa città che non è più che un’orchestra, di questa sinfonia che ha tutto il clamore di una tempesta.” Nella mia top ten dei migliori libri della vita c’era già un romanzo di Victor Hugo, “I miserabili”: beh “Notre Dame” è arrivato a fargli compagnia. Un classico meraviglioso, una storia d’amore, ma anche di costume, ma anche di analisi sociale, ma anche di umanità, indimenticabile. Ricordavo il cartone Disney visto quando ero bambina, ma la storia tragica che ci racconta questo libro ha un timbro eccezionale. Perfino le digressioni per cui Hugo è famoso, in questo caso sono state tutte centrate e interessanti, in alcuni casi poetiche, magnifiche! La storia la conoscete: siamo alla fine del XV secolo, Quasimodo, il campanaro deforme di Notre Dame, si innamora di Esmeralda, bellissima gitana accusata di stregoneria. A mettersi sul cammino dei due protagonisti, c’è Frollo ma anche Phoebus e l’intera Parigi. Ho ascoltato “Notre Dame” in audiolibro e mi ha emozionata, lasciandomi il desiderio di leggerlo in cartaceo: lo farò più avanti, sicura che mi piacerà ancora di più. L’audiolibro tende sempre a mettere una certa distanza tra me e la storia che racconta, quindi se mi ha colpito questo ascolto, sono sicura che la versione stampata mi strapperà tante lacrime. Avete letto questo classico della letteratura francese? Lo avete amato anche voi?
Alessandra Micelli