Margaret è l’unica figlia dei coniugi Hale; vive nel sud della Gran Bretagna nella piccola parrocchia di campagna gestita dal padre, ma ha anche vissuto a Londra in casa della zia, acquisendo buon gusto e ottimi modi per le occasioni mondane. Improvvisamente il reverendo Hale, colto da dubbi religiosi, decide di abbandonare la Chiesa e di trasferirsi in una cittadina industriale del Nord in cui svolgerà la professione d’insegnante. Margaret e la madre rimangono sconvolte da questa decisione e il trasferimento dalla campagna in città non è semplice: l’aria non è salutare, ma malsana a causa dei fumi delle industrie, la famiglia non conosce nessuno e, non avendo mezzi economici sufficienti, deve adattarsi a vivere in una scomoda, piccola abitazione. Anche i ritmi di vita e le consuetudini sono diversi e la signora Hale non sa adattarsi; ben presto si ammala gravemente e muore, lasciando così Margaret e il padre in un profondo stato di prostrazione. Margaret, dopo un primo momento di sdegno per la città e i suoi abitanti, si ritrova coinvolta negli avvenimenti della cittadina di Milton. Uno sciopero di operai è in atto, il quale sfocia presto in violenza. Margaret, nel tentativo di difendere il signor Thorton, viene ferita. A questo ferimento segue un’appassionata dichiarazione d’amore da parte dell’uomo che Margaret, non avendo ancora preso coscienza dei propri sentimenti, respinge con durezza. Ma il destino è sempre in agguato e non c’è pace per la nostra protagonista, che deve far fronte ad una ingiusta accusa di comportamento indegno e sopportare ancora un nuovo lutto: la morte del padre. Adesso è rimasta sola, viene riaccolta in casa della zia, ma il suo pensiero è sempre rivolto alla piccola cittadina del sud che le ha provocato tanto dolore. Ma poi il nuovo incontro con Thorton e, naturalmente, il tanto sospirato happy end! Un romanzo vittoriano che ne rispetta tutti i canoni e che tratta, inoltre, il tema del difficile rapporto tra padroni ed operai in un’epoca in cui l’Inghilterra è fortemente industrializzata, ma le condizioni di lavoro e di vita degli operai sono pessime. La protagonista ha un carattere forte e, spesso, si mostra particolarmente superba. Nonostante ciò, forse anche perchè ha vissuto esperienze molto simili alle mie, mi sono affezionata particolarmente a lei.

recensione di Anto Spanò