Ho comprato questo volume catturata dalla bellissima copertina, che richiama il mondo impressionista e in cui ritroviamo le famose ninfee di Monet, citate nel titolo. Le immagini ti trasportano a Giverny e mostrano al lettore tutto ciò che Bussi evoca nel suo romanzo: la magia di questo paese costretto ad essere costantemente un grande giardino fiorito e da cui si ha l’istinto di fuggire come da una bella prigione dorata. La trama è ben strutturata e la brillante sceneggiatura di Duval riesce a tenere il lettore col fiato sospeso, alla scoperta di indizi che però non combaciano tra loro. Una serie di omicidi ed al centro tre figure femminili, estremamente diverse tra loro eppure legate a quei delitti. Il lettore segue le indagini e impara a conoscere meglio Fanette, 11 anni ed un grande talento artistico, Stephanie, affascinante maestra del paese, in cerca dell’amore e della felicità e la vecchia pazza che abita al grande mulino. Le storie si intrecciano e quando il lettore crede di aver capito arriva un nuovo indizio a cambiare le carte in tavola finchè il mistero non viene svelato e si rimane decisamente a bocca aperta. I personaggi, anche quelli dell’ispettore e del suo vice, sono ben delineati. Tra mistero, arte, paesaggi in fiore, Bussi ci trasporta nei meandri dell’animo umano laddove la rassegnazione prende il posto della speranza, laddove la passione domina su tutti gli altri sentimenti, un mondo dove il nero sostituisce tutti gli altri bellissimi colori. Storia originale ed affascinante, ottima sceneggiatura, illustrazioni delicate. Ottima lettura
Paola Caponigro