“Niente resurrezioni, per favore” chiude la trilogia del ritorno di Uhlman. Questa volta il protagonista è Simon Elsas, anch’egli ebreo come Hans, e anch’egli fuggito dalla Germania nazista. Simon è un altro dei compagni del Liceo di Stoccarda frequentato da Hans e Konradin. Dopo vent’anni dall’epoca della fuga precipitosa dalla terra natìa, Simon, ormai affermato pittore, avverte l’impellente necessità di tornare nella sua città, di ripercorrerne le note strade e di ritrovare la donna di cui era pazzamente innamorato. Ma il ritorno a Stoccarda non è esattamente tranquillo. Elsas incontra dei vecchi compagni che gli impongono un tuffo forzato nel passato e, pian pianino, si rende conto che la sua vita ormai è da tutt’altra parte. Non c’è niente che possa essere riesumato… Anche quest’ultimo libro è un piccolo grande capolavoro della letteratura del ‘900, ma l’ho trovato abbastanza slegato dai due volumi precedenti. Mi aspettavo di trovare altro in queste pagine ed, in tal senso, sono rimasta delusa.
Anto Spanò