Il giallo, che ha per protagonista il commissario in congedo Martini, è ambientato a Torino nel 1933, precisamente nella Contrada del Gambero d’oro. Il commissario, che da qualche anno si dedica ad un’azienda agricola ricevuta in eredità, è ospite della sorella a Torino per qualche giorno. In una notte di fitta nebbia, nella contrada, viene strangolata una ragazza giovanissima, Marina. La contrada è in subbuglio ed in modo particolare l’edificio dove la ragazza abitava con i suoi genitori. Il titolare dell’indagine è Piperno, con il quale Martini collabora. Vengono interrogati tutti gli inquilini e viene scandagliare la vita della ragazza, la quale, a dispetto della giovanissima età, non era un esempio di limpidezza, ingenuità e bontà… A complicare il tutto, si aggiunge l’omicidio di un generale in pensione, ficcanaso e pieno di piccole manie e convincimenti personali, proprio nella stesso stabile. Due omicidi son troppi… Gli investigatori capiscono che la pista da seguire è una soltanto! Si tratta di un giallo gradevole, vecchio stile, dove non ci sono scene cruente e dettagli di tipo scientifico, ma dove si seguono gli indizi e si sfruttano per il ragionamento e le ipotesi di polizia e dove, infine, si punta sugli interrogatori e sull’immersione nella psicologia dei sospettati. Consigliato a chi ama il giallo classico.

Anto Spanò