E’ negli abissi dell’animo umano che ci conduce l’autrice Serena Barsottelli, grazie ad un breve racconto che si legge tutto di un fiato. “Nella Teca” ci parla di Andrea Gori, che di professione è antropologo e si occupa di teche e soprattutto di bambini, fa esperimenti di laboratorio per capire quanto il corpo di poveri bambini usati come cavie, possa resistere e lottare per la sopravvivenza. I veri protagonisti del racconto sono i pensieri ossessivi dello scienziato, o come tale si definisce, pensieri malati, tanto che persino i suoi stessi genitori lo definiscono: “mostro”. La scrittrice è stata molto abile nell’analizzare l’eterno dualismo dell’animo umano, perché persino una persona con problemi mentali in realtà può provare solitudine, mancanza d’amore. Il romanzo è narrato in prima persona, evidenziando la lucida follia del protagonista, che vede nella morte, citando le parole dell’autrice, “ un’amica che può donarci la pace di un riposo senza fine”. Lo stile narrativo è molto ricercato, l’autrice non lascia nulla al caso, dando particolare risalto alle sensazioni provate dal protagonista e andando avanti nella lettura del racconto si comprendono i motivi che hanno portato Andrea Gori a trasformarsi da bambino a “mostro” . Arriva il colpo di scena e tutto cambia: l’antropologo capisce che forse l’amicizia può salvarlo dall’eterna solitudine che l’ha accompagnato per tutta la vita. Riuscirà a salvarsi da se stesso? Oppure ripiomberà nelle sue ossessioni?… Buona lettura.
recensione di Ilaria Cecchi
- EAN: 9788885754201