Enaitollah è un bambino afghano di 10 anni che vive in povertà e sotto il predominio dei telebani. La mamma coraggiosamente e come atto d’amore lo “abbandona” ad un organizzazione che si occupa illegalmente d’immigrazione clandestina. Enaitollah dovrà affrontare da solo diverse peripezie, combattendo la fame e la sete, percorrendo un lungo viaggio sconfinando in modo pericoloso diversi paesi, tra cui il Pakistan, l’Iran, la Turchia, la Grecia, fino ad arrivare in Italia a Milano. Qui racconterà la propria avventura allo scrittore Fabio Geda. È una scrittura semplice, scorrevole perché alla fine è un racconto di un bambino. Il libro è articolato come fosse un’intervista, con domande, riflessioni e confronti tra Einatollah e Fabio. L’immigrazione è un tema politico, spesso è la copertina principale di programmi di partiti e movimenti. È un fenomeno sociale globale con interessi economici, spesso purtroppo la vita dell’uomo è subordinata ad esso. Un bambino di 10 anni non fa tutte queste considerazioni, la sua ingenuità lo porta a credere che nel mare ci siano coccodrilli affamati. I sogni, le speranze, l’innocenza di un bambino vengono violati dagli interessi dei più “grandi”, da accordi privilegiati dei poteri forti. È un libro che affronta il grande quesito dell’immigrazione consigliata anche e soprattutto per i più piccoli.
Edizione Baldini+Castoldi
Antonio Martino