“Nel Bosco Verde” è uno dei romanzi più popolari di Thomas Hardy. Pubblicato nel 1872, è una descrizione deliziosa ed umoristica della vita rurale del primo periodo Vittoriano. Racconta in maniera bilanciata le avventure che si svolgono nel coro parrocchiale della cittadina di Mellstock entro il quale c’è la storia romantica tra la direttrice, maestrina della scuola del villaggio e uno dei membri del coro. Hardy meditò bene come scrivere questa opera più volte riveduta, che si pone tra i cosiddetti romanzi “di carattere e d’ambiente’. Si svolge in due parti. La prima parte, un po’ lunga, è la descrizione della società rurale del primo periodo e di alcuni suoi componenti del coro composta da molti, tra cui alcuni elementi, i famosi ‘tranters’, trasportatori su una sorta di vagoni su cavallo, su prenotazione a orario, in sostanza un metodo, da poco allora adottato, per una nuova comunicazione tra villaggi e città dell’epoca per persone e merci, un’autentica novità nella società in evoluzione. La seconda parte è la fugace storia d’amore tra Dick Dewey, anche lui un tranter e la maestrina, Fancy Day, che è anche una pianista. Fancy è una ragazza contesa tra tre pretendenti, Dewey, Shiner, un possidente del luogo, e il Vicario. Fancy deve scegliere fra amore, ricchezza o il benessere. È l’eroina del romanzo ma anche del tempo, una donna istruita in un contesto rurale, la sua cultura impegna gli uomini a non parlare solo in dialetto come farà Dick per farsi accettare, ma anche una donna che alla frase “Sei una donna perfetta” sottolinea rispondendo ” L’accento mettilo su donna”. Il sottotitolo del romanzo era ” A Rural painting of the Dutch school ” proprio a voler giustificare il compiacimento ma anche la bravura propria dell’autore nel saper descrivere persone e luoghi, alla maniera dei dipinti della scuola olandese, pieni di particolari di cose e persone, anche un’epoca in via di sviluppo. Si legge con piacere e sembra di essere in viaggio attraverso la campagna inglese, anzi gallese, ove tutto è verde e di partecipare alla vita rurale semplice e schietta tra violini, cantori e le loro storie di vita!

 

recensione di Maria Cisonna

 

Traduttore: Stefano Tummolini
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Anno edizione: 2015
In commercio dal: 26 novembre 2015
Pagine: 510 p., Brossura
  • EAN: 9788876257186

 

  • Libri di Thomas Hardy
    Thomas Hardy nasce in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel Dorsetshire, terra che ritorna nei suoi romanzi come l’idilliaco mondo rurale del Wessex. Vive la sua giovinezza in campagna, appassionandosi agli aspetti semplici e folkloristici della natura e del villaggio rurale. Compie studi di architettura e si trasferisce a Londra. Ben presto inizia a dedicarsi alla letteratura diventando un importante intellettuale. Nel 1871 pubblica Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) che dà inizio alla fase più originale della sua opera: romanzo pastorale e melodrammatico che pone in primo piano la storia di contadini consumati dall’asprezza del lavoro e da sogni ingannevoli sulla crescita sociale.
    Seguono Il ritorno al paese (1878), Il trombettiere della regina (1880) e Due in una torre (1882).
    Abbandona Londra per tornare a vivere in campagna. Nel 1886 pubblica Il sindaco di Casterbridge (1886), forse il suo capolavoro, e nel 1888 raccoglie in Racconti del Wessex le novelle sparse che aveva pubblicato su diverse riviste.
    La crisi del suo matrimonio coincide con una crisi letteraria che lo porta ad abbandonare la prosa per la poesia, originaria aspirazione; raccoglie molte poesie, comprese quelle del periodo giovanile, come Poesie del Wessex (1898) e Poesie del passato e del presente (1902). Tra il 1904 e il 1908 compone il lungo poema epico-drammatico in tre parti I dinasti, dedicato ai trionfi e alla caduta di Napoleone. Seguono Gli zimbelli del tempo 1909, Satire di circostanza (1914) e Momenti di visione (1919). La sua poesia è carica di cenni arcaici e mistico-soprannaturali.
    Dopo un periodo di oblio, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, le sue opere sono state molto rivalutate per l’interesse del moderno Sperimentalismo del Novecento.