Michael mio ha uno degli incipit più accattivanti che io abbia mai letto “Scrivo questa storia perché le persone che ho amato sono morte. Scrivo questa storia perché quando ero giovane avevo una grande capacità di amare,  ora questa capacità di amare sta morendo. Ma io non voglio morire”. Hanna, studentessa di letteratura ebraica, incontra Michael, studente di geologia, all’Università di Gerusalemme. Nonostante le ristrettezze economiche, dopo qualche mese i due si sposano e hanno un bambino, Yair. Michael mio affronta dal punto di vista di Hanna, la parabola discendente del matrimonio con Michael, un amore travolgente all’inizio ma che quasi subito mostra con grande chiarezza quanto i due coniugi siano distanti tra loro. La storia, ambientata a Gerusalemme nel decennio 1950-60 oltre ad affrontare il precario e difficile contesto storico, che si insinua nella loro vita in maniera silenziosa, principalmente affronta le inquietudini, le insicurezze e le forti angosce che Hanna vive nella sua quotidianità, intrappolata improvvisamente in una casa piccola, senza agi, con un figlio vivace e arrogante, e un marito che, dal punto di vista di Hanna, non la capisce e non si sforza di capirla. Devo ammettere che a tratti ho avuto difficoltà a continuare la lettura perché, nonostante l’autore adotti pienamente e perfettamente il punto di vista femminile di una ragazza di vent’anni, la scrittura a volte scorre lenta. Inoltre, a tratti ho provato avversione nei confronti di Hanna, che sembra volersi scagliare a tutti i costi contro il marito, incolpandolo spesso senza motivo, e approfittando del carattere debole di Michael. Infatti, Hanna scopre che il carattere tranquillo, metodico e pacifico di Michael non è quello che avrebbe desiderato per l’uomo della sua vita; a riconferma di ciò vi sono gli incubi violenti e carnali che coinvolgono altri uomini, tra cui due amici di infanzia di Hanna. Sotto questo punto di vista, pertanto, ho trovato che i tormenti di Hanna centrano il segno e raggiungono il lettore, trasmettendo al romanzo una sensazione cupa, malinconica, di rassegnazione.

 

recensione di Luana Indelicato

 

Traduttore: Rosy Molari
Editore: Feltrinelli
Edizione: 12
Anno edizione: 2019
Formato: Tascabile
In commercio dal: 3 ottobre 2019
Pagine: 250 p., Brossura
  • EAN: 9788807892950