Non è sempre facile dare voce alle emozioni che un libro ci lascia. Questa è la storia di un imperarore romano ma prima di tutto di un uomo… con le sue debolezze e virtù. Un uomo che è andato oltre alla grandezza della carica che occupava. Un uomo che al momento della sua ascesa al potere ha abbandonato le strategie di conquista per dedicarsi al rinnovamento e abbellimento dei territori ereditati. Uomo di grande intelletto, un meditatore, un uomo di cultura, ha diffuso bellezza e benessere al suo impero. Adriano che costruisce strade, ponti, edifica città, rimette in sesto gli scambi commerciali. Adriano che popola le città di biblioteche. Adriano che contempla le stelle, che raggiunge le vette per godersi l’aurora del mattino. Adriano alla ricerca di un filo invisibile tra corpo e anima. Adriano che dimentica di essere imperatore e si abbandona alla disperazione dopo la perdita della persona amata.. Il libro ripercorre la sua vita pubblica e privata.. e lui che parla.. si scava dentro e di conseguenza permette al lettore di fare altrettanto. È un libro che invita alla riflessione, alla meditazione attraverso le gesta di un uomo la cui memoria riecheggia nei secoli.
recensione di Anastasia Pisani