In questo libro si narra la storia di Oscar e Marina e di una misteriosa avventura nelle strade di una Barcellona gotica. Attraverso le parole di Zafón si percepisce l’atmosfera suggestiva e magica che avvolge la città. Le vicende si svolgono negli anni ’70, Oscar vive in un collegio e come tutti i ragazzi, dopo aver finito le lezioni, deve ritornarsene nella sua stanza, ma lui lì da solo si annoia e quindi per passare il tempo decide di uscire di nascosto per le vie della città. Un giorno si ritrova a vagare davanti a una dimora dall’aspetto inquietante e preso dalla curiosità decide di entrare. Al suo interno nota un tavolo, con su un orologio. Attratto dall’oggetto decide di prenderlo per esaminarlo ma in quel momento avverte un rumore e scappa via. A metà strada si accorge di aver con sé l’orologio e preso dai sensi di colpa decide che il giorno dopo lo riporterà indietro. Il giorno seguente il ragazzo sotto una pioggia battente ritorna nella villa per riportare l’oggetto sottratto. Lì fa l’incontro di Marina e German. Oscar inizia così a frequentare la casa di Marina e quest’ultima decide di coinvolgerlo in un mistero, quello di far chiarezza sul passato di Michail Kolvenik. Questo romanzo ha tutto ciò che rende la lettura intrigante, lo definirei un mistery gotico, un’atmosfera dark in una Barcellona mozzafiato e che tiene il lettore incollato fino all’ultima pagina. Buona lettura!
recensione di Giusy Aloe